LaRecherche.it

« indietro :: torna al testo senza commentare

Scrivi un commento al testo di Michele Brancale
Lapocrifo nel baule

- Se sei un utente registrato il tuo commento sarà subito visibile, basta che tu lo scriva dopo esserti autenticato.
- Se sei un utente non registrato riceverai una e-mail all'indirizzo che devi obbligatoriamente indicare nell'apposito campo sottostante, cliccando su un link apposito, presente all'interno della e-mail, dovrai richiedere/autorizzare la pubblicazione del commento; il quale sarà letto dalla Redazione e messo in pubblicazione solo se ritenuto pertinente, potranno passare alcuni giorni. Sarà inviato un avviso di pubblicazione all'e-mail del commentatore.
Il modo più veloce per commentare è quello di registrarsi e autenticarsi.
Gentili commentatori, è possibile impostare, dal pannello utente, al quale si accede tramite autenticazione, l'opzione di ricezione di una e-mail di avviso, all'indirizzo registrato, quando qualcuno commenta un testo anche da te commentato, tale servizio funziona solo se firmi i tuoi commenti con lo stesso nominativo con cui sei registrato: [ imposta ora ]. Questo messaggio appare se non sei autenticato, è possibile che tu abbia già impostato tale servizio: [ autenticati ]
 

La voce

 

Nonostante siano passati anni

dalla fine della guerra, mi sveglio

di soprassalto nella notte, preso

da quella stessa voce che mi spinge,

ogni giorno, a costruire una diga

al male che deflagra, all’esplosione.

 

 

Le luci del mare

 

Nel mare non c’è una madre che vada

a parlare, a portare le sue cure

ad un figlio travolto dalle onde.

 

Il piano sommerso vive nel buio,

è un abisso profondo, rischiarato

da chi fa sosta pensando lo sfondo.

 

 

A Donato

 

Fuori si è scatenato un temporale.

Lo sento nella notte come anche

il maestrale che agita la valle,

lo stesso vento, la furia del cielo

quando eravamo al turno di vedetta,

di guardia, ad osservare le scintille

della ciminiera, la prora fiera

sfidare il mare e le sue strade oscure,

un destino che ora vaga nell’acqua.

 

Dal fondo delle onde sembravano

scaturire le forme di esseri neri,

quelli che venivano a darci il cambio,

come lo davo anch’io a te nella stanza

dei radiotelegrafisti, cedendo

la cuffia alle tue mani, agli occhi gonfi

di sonno il brogliaccio, la sicurezza

della rotta su uno sfondo di lampi.

 

 

Il canto di Capodanno

 

Il danno dell’affanno sembra torni

al punto di partenza, nell’angolo

della casa accanto dove c’è scritto,

sulla porta: «Ieri».

Intorno al fuoco

aspettiamo l’istante che riporti

il tempo nei locali del granaio,

così capiente: i fiori dal fioraio.

 

 

[ da L’apocrifo nel baule, Michele Brancale, Passigli Poesia ]

 

Nessun commento

Leggi l'informativa riguardo al trattamento dei dati personali
(D. Lgs. 30 giugno 2003 n. 196 e succ. mod.) »
Acconsento Non acconsento
 
Se ti autentichi il nominativo e la posta elettronica vengono inseriti in automatico.
Nominativo (obbligatorio):
Posta elettronica (obbligatoria):
Inserendo la tua posta elettronica verrà data la possibilità all'autore del testo commentato di risponderti.

Ogni commento ritenuto offensivo e, in ogni caso, lesivo della dignità dell'autore del testo commentato, a insindacabile giudizio de LaRecherche.it, sarà tolto dalla pubblicazione, senza l'obbligo di questa di darne comunicazione al commentatore. Gli autori possono richiedere che un commento venga rimosso, ma tale richiesta non implica la rimozione del commento, il quale potrà essere anche negativo ma non dovrà entrare nella sfera privata della vita dell'autore, commenti che usano parolacce in modo offensivo saranno tolti dalla pubblicazione. Il Moderatore de LaRecehrche.it controlla i commenti, ma essendo molti qualcuno può sfuggire, si richiede pertanto la collaborazione di tutti per una eventuale segnalazione (moderatore@larecherche.it).
Il tuo indirizzo Ip sarà memorizzato, in caso di utilizzo indebito di questo servizio potrà essere messo a disposizione dell'autorità giudiziaria.